Essere insegnante di italiano per stranieri per tre anni mi ha portata a incontrare persone molto diverse tra loro e molto diverse da me. Qualcuno le chiama differenze “culturali”, sta di fatto che vivere a chilometri di distanza qualche differenza la fa. E per noi insegnanti, questa differenza può trasformarsi da ostacolo a enorme vantaggio! Per farti capire cosa intendo, ho raccolto per te sette differenze tra le mie abitudini italiane e quelle dei miei studenti stranieri che ho scoperto in questi anni. Se saprai usarle al meglio, potrai costruirci intorno delle lezioni di italiano davvero memorabili.
La seconda classe
In questo periodo sto tenendo un corso di italiano online a un gruppo di studenti “principianti”. Il tema del corso è il viaggio e l’obiettivo è preparare gli studenti al loro primo viaggio in Italia. Ogni lezione ha una parte di lessico preparatorio attraverso esercizi di associazione immagine-parola tramite i quali poter apprendere nuovi vocaboli in modo giocoso. Arrivati alle parole “Prima classe” e “Seconda classe” i partecipanti americani sono scoppiati in una risata incontenibile. Cosa c’è? Ho chiesto loro, cercando di capire se avessi sbagliato qualcosa. Eppure, l’unica cosa che avevo fatto era proporre due immagini che raffigurassero l’interno delle carrozze, sulla cui porta compare rispettivamente un 1 e un 2 a indicazione della classe di viaggio sui treni italiani. Finalmente, una di loro mi spiega che negli Stati Uniti non esiste la seconda classe, ma solo la prima. In pratica, non vedeva la necessità di tale indicazione, risultandole piuttosto ridicola.
Le donne in televisione
Uno dei temi che mi piace più trattare durante le lezioni online di italiano è quello dell’equità di genere, del maschilismo e del femminismo. Mi piace perché sono temi attuali, su cui tutti possono farsi un’opinione e perché penso sia molto interessante confrontare la situazione nei nostri rispettivi Paesi. Spesso, ad esempio, propongo ai miei studenti più “avanzati” l’ascolto e la discussione di uno degli episodi del podcast Morgana, che è ben fatto e penso mostri una parte di Italia molto progressista. E poi, in una manciata di minuti, tutta questa stima verso il progresso del mio Paese sfuma. Succede ogni volta che accendo la tv sulla BBC e vedo presentatrici dal fisico formoso, talvolta di etnia africana, bellissime nella loro unicità e disinvolte come se le loro caratteristiche fisiche non importassero, così come dovrebbe essere. Tutte indossano abiti “normali”, spesso accollati e piuttosto coprenti. Differenze con l’Italia? Lascio a voi tirare le somme…
ll phon in bagno
Dove ci si asciuga i capelli in Italia? Beh, in bagno, ovvio. Eppure, ho appena scoperto che questa consuetudine non vale per tutti i Paesi. In Inghilterra, per esempio, collegare il phon alla presa di corrente del bagno è assolutamente vietato per motivi di sicurezza e anzi è reso impossibile (il limite dei watt consumabili consente al massimo di utilizzare un rasoio elettrico). Quindi, ecco, forse è il caso di menzionare questa differenza a uno studente inglese in procinto di partire per una vacanza-studio in Italia. Oppure per tutti i tuoi studenti (sono sicura che saranno in molti) che pianificano il prossimo viaggio nel Bel Paese, magari il primo! Non trovano l’asciugacapelli nella loro camera d’albergo? Se c’è, si trova probabilmente in bagno.
La viabilità
Si sa, l’Italia non è proprio famosa per l’ordine e il rispetto delle regole. Tuttavia, c’è una cosa che non ci preoccupiamo di far funzionare, ma semplicemente la rispettiamo in base alle regole che vigono nel nostro Paese: la viabilità. D’accordo, quando si tratta di rotonde ci sono ancora molti dubbi su quale lato della strada occupare e su quando mettere o meno la freccia. Però, diciamocelo, coi semafori è tutto chiaro, no? Con il rosso si sta fermi, con il verde si parte. E con il giallo si rallenta (badare bene, NON si accelera) perché il giallo viene prima del rosso, di cui ci segnala l’arrivo. Ebbene, questo non è uguale in tutti i Paesi. In Inghilterra, oltre a guidare dalla parte opposta a quella a cui siamo abituati, il semaforo si illumina di giallo anche prima dell’arrivo del verde. E poi, vogliamo parlare degli attraversamenti pedonali? Se in Italia non ci preoccupiamo del nostro turno da pedoni (semplicemente lo attendiamo), in Inghilterra come in Spagna è importante ricordarsi di prenotare l’attraversamento, premendo l’apposito bottone. Quindi insomma, tranquillizzate pure i vostri studenti: il verde prima o poi arriverà anche se non lo hanno chiamato!
I guanti al supermercato
Proprio ieri mi trovavo in un supermercato inglese, nel cuore di Londra, in cui per la prima volta ho fatto la spesa. Arrivata al reparto frutta e verdura, ho tratto un sospiro di sollievo: sacchetti biodegradabili e bilancia erano al loro posto… Ma dov’erano i guanti per prelevare i prodotti? Dopo essermi guardata in giro e aver notato che nessuno sembrava preoccuparsene, mi sono approcciata anch’io alle cipolle… a mani nude! E così, mentre con la coda dell’occhio rimanevo in allarme per il mio imminente arresto, mi sono tornate in mente le parole di una mia studentessa tedesca in Italia: “Ma perché voi italiani usate sacchetti biodegradabili per rispettare l’ambiente e poi obbligate i clienti a usare guanti di plastica monouso?”. Eh, bella domanda, Christine!
Timbrare il biglietto
Durante lo stesso corso di cui ti ho parlato prima, mi sono accorta di aver creato una gran confusione ai partecipanti. In realtà, non era proprio tutta colpa mia. Voglio dire, non potevo fare altrimenti: mi sono ritrovata a mostrare loro una foto di quei “lenzuoli” che sono i biglietti del treno italiani e a spiegare che il biglietto va “obliterato” oppure “timbrato” prima della partenza nel caso in cui il posto non sia assegnato (quindi sui regionali e sui regionali veloci). Invece, su Intercity, Frecce e Italo non bisogna preoccuparsene dal momento che il posto è assegnato. Poi però, succede che qualcuno deve andare da Milano a Siena, cambiando a Firenze. Il viaggio si divide in due: un primo sul Frecciarossa, senza necessità di timbrare il biglietto, un secondo su un regionale, per cui occorre obliterarlo. Insomma, una gran confusione eh? Se cercate un libro divertente e illuminante su questo tema, leggete (o consigliate) “Coincidenze” di Tim Parks.
La mancia ai camerieri
Nella maggior parte dei Paesi occidentali, si è soliti lasciare una mancia al cameriere o alla cameriera che ci ha servito al tavolo. Per esempio in Inghilterra, in Francia, negli Stati Uniti, in Germania. Rispetto all’Italia, questa viene proprio esplicitata nello scontrino. In Spagna invece non è inclusa ma è consuetudine lasciare il 5-10% in più. Lo stesso vale per tutti gli altri Paesi menzionati: laddove non è indicata, meglio lasciare dal 10 al 15% di mancia ai camerieri (15-20 negli Stati Uniti) per non fare brutta figura. In pratica, questa è l’unica differenza di cui i tuoi studenti stranieri non dovrebbero preoccuparsi, nonché uno dei motivi per cui i ristoratori italiani amano i clienti stranieri!
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