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4a Giornata di studio ASILS online – 18 giugno 2022

Giugno 7, 2022 by itxstra

Carissimi colleghi e colleghe,

siamo lieti di invitarvi alla 4a Giornata di studio ASILS online dedicata alla didattica dell’italiano L2/LS.

L’Associazione Asils (Associazione Scuole di Italiano come lingua seconda), in collaborazione con Ornimi Editions, organizza il quarto appuntamento di aggiornamento online gratuito su vari argomenti di glottodidattica applicata all’insegnamento dell’italiano a stranieri.

Tutti i webinar di formazione gratuiti saranno realizzati interamente online.

4a Giornata di studio (4 webinar) 

18 giugno 2022

Orario: 15.00 – 18.00 (ora italiana)

Per l’iscrizione gratuita cliccare QUI: https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_XrUYyLBfThO2RhLud_P9bQ

Durante i vari webinar saranno presentate e condivise attività didattiche di diverso tipo, per sviluppare diverse abilità, da usare in classe, in presenza oppure online.

Una vera opportunità per condividere idee pratiche, attività ed esperienze nell’insegnamento dell’italiano a stranieri.

Modalita di partecipazione

La partecipazione è gratuita.

Nelle settimane seguenti alla conclusione dell’evento i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione.

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Il ruolo dell’empatia nell’insegnamento dell’italiano come L2

Dicembre 3, 2021 by itxstra

di Giorgio Rini

Nell’insegnamento dell’italiano come L2 è molto importante scegliere un approccio basato sull’empatia. Non a caso, infatti, si parla, nelle moderne teorie dell’apprendimento, di insegnante “affettivo”.

Quest’ultimo è l’insegnante che, portando avanti la sua azione educativa e didattica, sceglie di basarsi sulla via del dialogo, sulla comunicazione empatica. Per un insegnante in genere e per un insegnante di italiano come L2 nello specifico è veramente fondamentale essere empatici.

Ma che cosa vuol dire esattamente avere la possibilità di sfruttare le emozioni per favorire l’apprendimento? Significa sviluppare una capacità relazionale, che dovrebbe essere innata in un insegnante, ma che si può anche esercitare e portare avanti attraverso delle tecniche ben precise.

Il ruolo delle emozioni nell’apprendimento

Le emozioni hanno un ruolo cruciale nel favorire l’apprendimento. Infatti esiste un collegamento molto stretto tra i contenuti appresi e quello che in gergo viene chiamato rinforzo emozionale. Quando si studia una lingua come l’italiano, le informazioni vengono apprese attraverso una sorta di archiviazione nella memoria.

I contenuti grammaticali, lessicali e letterari possono rimanere più impressi nella memoria proprio in base all’intensità della componente emotiva che è associata ad essi.

La scienza nel corso del tempo è riuscita a dimostrare che gli stati d’animo di gioia, di interesse, in generale positivi possono rafforzare questo processo di apprendimento. Al contrario stati d’animo negativi influiscono in maniera poco efficace nel determinare un apprendimento meno performante.

Come dovrebbe essere il clima in classe

Da tutto questo si evince come è necessario creare in classe da parte dell’insegnante di italiano come L2 un clima positivo, un’atmosfera che possa costituire un terreno di base fondamentale per favorire l’apprendimento.

Ed è proprio la caratteristica dell’empatia che crea questa trasmissione di contenuti positiva dal docente all’apprendente. Essere empatici significa creare in classe o anche nella classe online la capacità di essere predisposti al dialogo, di ascoltare le esigenze degli studenti, di comunicare una compartecipazione che possa essere condivisa a livello generale.

L’insegnante di italiano come lingua straniera deve essere un facilitatore e può riuscire a mettere in atto questo ruolo attraverso la creazione di un clima positivo ed empatico. Non dimentichiamo mai che l’apprendimento in fin dei conti può essere considerato un setting che deve essere adeguatamente predisposto per rafforzare le conoscenze.

Empatia significa anche ascolto empatico, perché l’insegnante non deve soltanto comprendere e valutare i contenuti e le nozioni apprese dagli studenti, ma deve anche fare attenzione a quali sentimenti e a quali emozioni sono collegate ad essi.

È come se l’insegnante, secondo un concetto di empatia affettiva, si mettesse nei panni degli studenti.

Che cosa c’è di meglio che essere compresi fino in fondo? Non si può trascurare una valutazione che non tenga conto delle emozioni di fondo che stanno alla base dell’apprendimento.

Non basta soltanto l’empatia cognitiva e quindi riuscire a fare proprio il punto di vista dello studente. Imparare è molto di più e l’insegnamento dell’italiano può essere favorito anche dalle ultime tecnologie innovative, che predispongono ambienti di apprendimento molto importanti, giocando un ruolo di rafforzamento.

Predisporre anche queste tecnologie, come l’accesso al web e le esercitazioni online, significa preoccuparsi empaticamente dello studente e fornirgli tutti i mezzi necessari perché l’apprendimento possa riuscire con successo.

E tu cosa ne pensi?

 

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Risorse web per imparare italiano? Ecco le migliori secondo noi

Marzo 14, 2020 by itxstra

da Barbara Bassi

Quali risorse offre il web per l’apprendimento dell’italiano? Ecco le migliori (secondo noi)

Insegnare italiano è una sfida tanto quanto l’apprendere l’italiano come lingua straniera. Sì, perché non basta conoscere grammatica, sintassi e cultura, ma bisogna anche saperle trasmettere nel modo giusto e con gli strumenti giusti. Per questo motivo gli insegnanti di italiano a stranieri come voi sono sempre alla ricerca di risorse da usare durante le proprie lezioni, specialmente quelle gratuite messe a disposizione del web. Come fare a barcamenarsi tra le numerose app, i diversi siti e i tanti documenti digitali in cui ci si può imbattere cercando risorse online per insegnare italiano? Ci pensiamo noi con questa lista delle migliori fonti di materiali utili, utilissimi per l’apprendimento dell’italiano.

Duolingo: l’app per imparare italiano

Al primo posto ecco Duolingo, l’app per imparare una lingua straniera che è probabilmente la più conosciuta al mondo. L’avete mai usata? Ve lo consigliamo vivamente. Si tratta di uno strumento molto intuitivo, ricco di esercizi ludici che sono l’ideale per chi è alle prime armi con una lingua straniera. Si procede per obiettivi con test che portano a raggiungere premi che sbloccano altri livelli di esercizio. Si possono impostare obiettivi giornalieri e decidere quali argomenti affrontare ogni volta. La cosiddetta user experience di Duolinguo è molto efficace: porta a ragionare sulle proprie azioni e a risolvere gli eventuali problemi o le difficoltà emerse durante l’apprendimento. Tra le tante lingue disponibili, c’è ovviamente anche l’italiano.

Le conversazioni in italiano su SoundCloud

SoundCloud è un servizio di streaming musicale e di podcast completamente gratuito, dove chi lo desidera può caricare contenuti audio autentici. Noi di Imparareonline abbiamo il nostro profilo da tempo, ricchissimo di materiale audio utile all’apprendimento dell’italiano. Si tratta di conversazioni tematiche (es. alla fermata del bus, in stazione, al ristorante o al bar) tra italiani che vivono in Italia. Ci sono anche episodi in cui viene letta una storia in italiano (per esempio gli episodi che parlano del gatto Dante sono seguitissimi!) ricca di espressioni idiomatiche e colloquiali. Molti dei nostri insegnanti usano queste registrazioni come compiti da dare ai loro studenti, che ne sono sempre molto entusiasti.

Gli esercizi di grammatica italiana di Loescher Editore

I nostri colleghi di Italiano Facile hanno fatto un ottimo lavoro, raccogliendo una serie di schede di grammatica a loro volta tratte dal sito web di Loescher Editore. Queste schede presentano sempre due pagine: nella prima è spiegata una regola grammaticale della lingua italiana, nella seconda ci sono degli esercizi per applicarla. Sì, è vero, questi sono un po’ datati ma agli studenti piace sempre molto impegnarsi nella sfida di riuscire a completarli, specialmente quando possono consultare la teoria e contare sull’insegnante per eventuali dubbi.

Le letture graduate e i Parallel text

Sul nostro sito easyreader.org sono disponibili decine e decine di ebook per imparare italiano. Il loro costo è decisamente contenuto ed è possibile scaricare gratuitamente alcuni capitoli di prova. Altri testi (interi!) sono addirittura gratuiti, come prova per voi. Trattandosi di libri in formato digitale, sono perfetti da condividere anche con studenti che vivono dall’altra parte del mondo, a cui si fa lezione via Skype. Il fatto che si tratti di storie rende tutto più interessante: li si può utilizzare a lezione e poi lasciare come compito la loro prosecuzione fino a un certo capitolo, da discutere insieme la volta successiva.

Mondadori Education per insegnanti di italiano

Se siete alla ricerca di esercizi nuovi, freschi di attualità, allora il sito web di Mondandori Education è quello che fa per voi. Oltre alla sezione riservata agli studenti – dove possono trovare diversi libri da acquistare (prima però la date un’occhiata anche ai nostri, vero?) – ci sono anche le risorse per gli insegnanti. Sono divise per livello (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e poi per tipologia di materiale (ci sono gli esercizi di grammatica, di lessico, di ascolto e le prove complete). Io uso spessissimo questi file con i miei studenti di ogni livello, anche se devo ammettere che qualche volta troviamo alcuni errorini. Il bello è che ne discutiamo insieme e riusciamo sempre ad arricchire la nostra lezione con approfondimenti linguistici interessanti.

Ecco fatto, vi abbiamo segnalato quelli che secondo noi sono le migliori risorse per imparare l’italiano disponibili sul web oggi. Siamo stati trasparenti come piace a noi, felici di citare i nostri competitor di valore. Se voleste ricevere altri aggiornamenti come questo, vi invitiamo a iscrivervi alla nostra newsletter, assicurandovi che per noi la qualità viene sempre prima di tutto.

italianoxstranieri.com

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Easy Readers o Parallel Text? Facciamo chiarezza…

Febbraio 21, 2020 by itxstra

da Barbara Bassi

Molti di voi già conoscono il portale Easy Readers, un e-commerce pieno di risorse utili sia a studenti che a insegnanti di italiano per stranieri. In questo “Paese dei Balocchi” per chi ha bisogno di una guida all’insegnamento o all’apprendimento, si possono trovare due diverse tipologie di prodotti (oltre, naturalmente alle lezioni online). Si tratta dei cosiddetti Easy Readers (sì, lo sappiamo: il nome è lo stesso del sito e presto capirete perché) oppure dei più specifici Parallel Text.

I primi sono dei libri di facile lettura, easy per l’appunto. Attenzione, però: la facilità non consiste nella banalità della storia, quanto nella struttura dell’edizione, costruita appositamente per accompagnare il lettore nella comprensione delle parole difficili attraverso domande-chiave e grazie a una preziosa nota lessicale proposta in modo graduale (niente a che vedere con le pesanti “appendici lessicali” che si trovano in fondo a certi libri, completamente decontestualizzate dalla narrazione).

I Parallel Text sono invece storie che offrono una traduzione speculare, presentando quindi due versioni parallele del testo: per esempio, una in inglese e l’altra in italiano. Ogni riga è numerata per mantenere il lettore focalizzato su un certo concetto e permettergli di fare confronti in modo intuitivo.

Quando è meglio usare un Easy Reader e quando un Parallel Text?

Questa è una domanda che un bravo insegnante potrebbe porsi. Chi infatti ha a cuore i propri studenti sa che non si può proporre loro esercizi o libri di testo senza una certa logica. Ogni libro è diverso così come lo sono gli studenti, che hanno diversi interessi e gradi differenti di sviluppo delle diverse tipologie di intelligenza esistenti.

Ecco che quindi un Easy Reader risulterà ideale a insegnare una lingua a un principiante, attraverso la tecnica dello storytelling. Questa metodologia immersiva e situazionale risulta molto migliore rispetto a quelle più tradizionali e decontestualizzate (es. una lista di parole da memorizzare, senza comprenderne l’uso effettivo). Un Easy Reader si presta bene per un utilizzo didattico che gioca su più competenze: quella di ascolto (prestate la vostra voce allo studente, leggendo per lui il testo), di lettura, di scrittura (per rispondere alle domande indicate nel testo), di ragionamento, di comprensione della storia.

Un Parallel Text, invece, è più indicato per chi ha già una certa padronanza con la lingua e desidera affrontare una lettura per il puro piacere fruitivo, senza troppi sforzi di comprensione. Per procedere senza intoppi, il lettore potrà aiutarsi con la traduzione e – senza rendersene conto – assimilare vocaboli ed espressioni dapprima sconosciute. Questo è quello che accade grazie alla sensazione di piacere provocata da una certa attività: l’energia generata dallo sforzo compiuto in autonomia permette una memorizzazione più efficace, anche perché viene privata dalla consapevolezza dell’apprendimento e quindi da quei blocchi involontari che si generano di fronte all’ignoto.

Vi ricordiamo, infine, che sia gli Easy Readers che i Parallel Text presenti sul nostro e-commerce sono stati classificati secondo un certo livello del Quadro Europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. Se state già pensando a chi – tra i vostri studenti – potrebbero interessare questi libri, siete davvero dei bravi insegnanti.

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Come usare un Parallel Text per insegnare italiano a tutti i livelli

Febbraio 11, 2020 by itxstra

da Barbara Bassi

Per chi non lo sapesse (cosa più che lecita) un Parallel Text è un libro che racconta una storia divisa in due: da una parte c’è la sua versione in una lingua, dall’altra parte la sua traduzione in un’altra lingua. Normalmente le pagine sono speculari e la comprensione della traduzione è guidata attraverso la numerazione delle righe. Sul nostro sito Easy Readers trovate diversi esempi di Parallel Text, dove in copertina sono riportate le “bandierine” che segnalano le due lingue in cui è scritta la storia.

Lo so a cosa state pensando. Che la traduzione è il livello più alto di comprensione di una lingua.
E avete ragione! Sì, perché non si tratta solamente di saper comunicare un’esigenza contingente e immediata, ma di riflettere sul modo migliore per esprimere un concetto, tenendo conto del contesto originario, sia storico che sociale.

Sì può pertanto dire che un Parallel Text sia adatto solamente a studenti avanzati, appassionati di glottologia e di antropologia, con una buona cultura generale? Nì.
La verità è che ci sono altri usi offerti da questa tipologia di libro, applicabili perfettamente a uno studente principiante o intermedio.

Pensate per esempio di voler inserire il vostro volenteroso studente nel contesto di una certa storia, mettiamo quella di “La sorpresa”, un ebook che parla di un imprevisto nella vita di coppia di due giovani italiani. Prima di riempire la testa del vostro povero studente straniero con un’infinità di vocaboli inaspettati (se è all’inizio del suo percorso, potrebbe conoscerne appena una ventina), sarebbe meglio indirizzarlo verso un certo ambito in cui potersi muovere grazie alle sue capacità logiche.

Prediamo la pagina di esempio scaricabile gratuitamente: dopo aver letto interamente la versione in inglese, lo studente potrà ritornare alla versione italiana, analizzandola riga per riga (è facile: ci sono i numerini).
A questo punto potreste chiedergli di indovinare il significato del verbo “adorare” tratto dalla frase “Davide adora uscire la sera” alla riga 6. Per lo studente sarà più facile capire che quel verbo ha un significato positivo, poiché già conosce quella parte della storia.

Potreste anche approfittarne per introdurre un approfondimento sulla traduzione di “to love”, proponendo altri contesti legati al tema dell’amore (sì, lo so, con questo si potrebbe andare avanti all’infinito).

Se invece il vostro studente è di livello intermedio, allora potreste invitarlo al dialogo attraverso domande del tipo “Cosa ne pensi delle relazioni a distanza?”, naturalmente dopo avergli fatto leggere sia la versione inglese, sia quella italiana e avergli chiarificato le parole o le strutture di più difficile comprensione. Insomma, a partire da una semplice pagina – se non di una sola riga – potreste costruire un’interessante lezione su un argomento su cui senza dubbio chiunque ha molto da dire!

Vi ricordiamo che i Parallel Text disponibili sullo shop di Easy Readers sono suddivisi per livello, in modo tale da poter essere utilizzati in autonomia dai vostri studenti. Qualora decidiate di usarli durante le vostre lezioni, allora si dà il via libera alla creatività! Giocate con i Parallel Text, divertitevi a estrapolare tutte le loro potenzialità. È anche in queste abilità che si riconosce un buon insegnante.

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Che cos’è Easy Readers e perché è un’ottima idea!

Febbraio 4, 2020 by itxstra

di Barbara Bassi

Ogni volta che i miei studenti di italiano mi chiedevano consigli su un buon libro da acquistare per esercitarsi a casa volevo sparire. Mi veniva in mente la prima volta in cui mi sono ritrovata a rispondere a quella richiesta, finendo disgraziatamente col consigliare l’acquisto del primo manuale che mi era capitato sottomano.

Attirata dai colori sgargianti e dalla grafica accattivante del volume, mi resi presto conto di aver preso un grosso granchio. Quel libro non era adatto alla mia studentessa, che cercava qualcosa di stimolante intellettualmente, in linea con i suoi interessi e con la rapidità di apprendimento che caratterizza gli universitari.

Non andò meglio cercando sul web, Amazon in primis. Lì la scelta è troppo ampia e il rischio di cadere nel medesimo errore di acquistare un libro inadatto alle esigenze specifiche dello studente è troppo alto.

Serve una guida, ma non qualcuno che abbia provato un determinato manuale e lo abbia trovato efficace per sé, bensì un punto di riferimento che contenga i migliori libri di italiano disponibili sul mercato. Magari scritto da qualcuno che appartiene al settore da anni, qualcuno di esperto insomma.

Che cos’è Easy Readers, in breve

Un bel giorno sono atterrata su un sito chiamato Easy Readers, mentre esploravo le risorse per gli insegnanti messe a disposizione dalla scuola con cui collaboro. Dopo un rapido sguardo ai prodotti disponibili su questo e-commerce, ho sorriso e tirato un sospiro di sollievo.

Su questa piattaforma web, curata da qualificati insegnanti di lingua, ho trovato una ricca varietà (ma non infinita da non capirci più nulla) di ebook in italiano specifici per stranieri, con diversi livelli di difficoltà.

Se si fa clic su ciascun prodotto, si apre subito una chiara descrizione del contenuto del libro, con la possibilità di scaricarne un estratto gratuitamente per vedere davvero di cosa si tratta.

Anche il formato è chiaramente indicato sotto ogni prodotto: non dovrete preoccuparvi che i vostri studenti abbiano o meno un lettore di ebook, perché tutti i libri sono sempre anche in formato pdf.

Ma il vero valore aggiunto che, secondo me, detengono questi Easy Readers è la loro autenticità. Ogni libro è scritto da italiani appassionati della propria lingua, attenti a renderla comprensibile a chi la sta imparando ma senza cadere nella didattica pedante.

Si tratta, infatti, di storie verosimili: frutto della fantasia degli autori ma molto vicine alla realtà del lettore.

Per aiutarlo nella comprensione, i testi sono scritti in modo da non stancare l’occhio, con frasi brevi e significative. In calce a ogni pagina, c’è poi una piccola appendice lessicale che chiarifica la situazione e arricchisce il vocabolario. Non mancano domande per guidare la comprensione, utili ma non indispensabili a proseguire autonomamente nella lettura.

A questo punto vi starete chiedendo quanto costa tutto ciò e probabilmente rimarrete soddisfatti della risposta. Sì, perché ce n’è davvero per tutte le tasche, anche se in generale i prezzi sono decisamente contenuti. Pensate che alcuni libri costano la bellezza di… Zero. Un ottimo inizio per vedere come va, non trovate?

Ps. Una cosa è certa, finalmente non ho più paura della fatidica domanda “Quale libro mi consiglieresti per imparare l’italiano?”. Ora so esattamente dove trovare la risposta.

Catalogo con collegamenti ai campioni gratuiti

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Quando Easy Italian News salva la lezione (e perché)

Gennaio 28, 2020 by itxstra

di Barbara Bassi

Uno degli aspetti che non avevo considerato quando ho iniziato a lavorare come insegnante di italiano per stranieri è il fatto che non mi sarei dovuta occupare solo di lingua. Certo, i miei studenti vogliono imparare la morfologia e la sintassi della lingua italiana, vogliono arricchire il loro vocabolario ascoltandomi parlare e vogliono diventare più fluenti provando a conversare. Ma c’è di più.

Il punto è che non sono più bambini che possono sorprendersi con poco, a cui le cose più interessanti del mondo sono ancora ignote. No, gli studenti di italiano sono adulti, grandi e vaccinati. Conoscono bene il loro mondo e provano una forte curiosità verso quello italiano, in cui non sono cresciuti e la cui cultura trovano affascinante. Sono interessati alle notizie di attualità, hanno le loro idee politiche e hanno una gran voglia di confrontarsi con il loro interlocutore madrelingua. Vogliono raccontare e raccontarsi, perché sulle loro spalle il bagaglio di esperienze è grande.

Personalmente trovo tutto questo non solo di una ricchezza inestimabile, ma anche molto stimolante per poter costruire lezioni di italiano migliori: più autentiche e più proficue. Il vero problema è: Come? Come rendere loro accessibili contenuti che spesso sono di difficile comprensione anche per noi italiani? Viviamo infatti in un mondo complesso, pieno di sfaccettature culturali che si trasmettono attraverso la lingua (anche se spesso non ce ne rendiamo conto).

La soluzione, come spesso accade, mi è arrivata proprio da loro. Molti dei miei studenti, infatti, ascoltano (e leggono) quotidianamente Easy Italian News, una risorsa 100% gratuita. Si tratta di un concentrato di notizie il cui contenuto viene semplificato, senza stravolgerne il cuore. Circa ogni due giorni, un team di esperti si occupa di selezionare le notizie più rilevanti del momento, suddividendole nelle categorie tipiche di un quotidiano (Italia, Estero, Sport, Tecnologia…), proprio come avviene nella redazione di un giornale. Cosa c’è di speciale? Che le notizie vengono lette lentamente da una voce italiana, con tanto di trascrizione per una migliore comprensione. Gli studenti possono quindi ascoltare oppure leggere, lavorando su due importanti competenze.

Ma non è finita qui. Avete presente quando avete moltissime lezioni da pianificare, poco tempo e zero idee? Anche in questo caso Easy Italian News può venire in vostro aiuto. Vi basterà iscrivervi alla newsletter per ricevere via email la nuova pubblicazione (senza dover controllare ogni volta se c’è qualche novità) e dire ai vostri studenti di fare lo stesso. Automaticamente, avrete già la lezione pronta: all’ordine del giorno ci sarà proprio la newsletter che entrambi avrete ricevuto. Con gli studenti più avanzati potrete così discutere uno dei temi proposti, con gli studenti principianti potrete lavorare sulla struttura delle frasi presenti nella trascrizione e chiedere loro di provare a pronunciarle correttamente. Niente di più facile (e interessante!)

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Strategie e tattiche per insegnare una lingua straniera a un principiante via Skype

Dicembre 23, 2019 by itxstra

di Barbara Bassi

Non so se abbiate mai provato a insegnare via Skype a un principiante. Se no, vi assicuro che è davvero un’esperienza intensa. Se invece aprite quotidianamente Skype per fare lezione con i vostri studenti, certamente capirete quanto possa essere sfidante approcciarsi a persone di livello A0 o A1 attraverso tale mezzo di insegnamento.

Insegnare una lingua straniera a un principiante via Skype è di fatto un’attività che richiede molte energie. Tanto per cominciare, bisogna far fronte alla ridotta lettura della comunicazione non verbale (per quanto la fotocamera posseduta da ciascuno dei due interlocutori sia buona, essa concederà uno spazio di interazione limitato). Secondo, occorre trovare strumenti di lavoro alternativi, in mancanza di carta e penna, di una lavagna o di giochi educativi da poter fare insieme. Infine, è importante essere il più chiari possibile, perché tra la propria voce e l’orecchio dello studente non ci sono solo pochi centimetri di “aria”, ma con buone probabilità centinaia di chilometri!

La strategia del coinvolgimento

Tra le strategie educative più efficaci, vi è senz’altro quella del coinvolgimento. Cosa significa questo? Che l’obiettivo principale di ogni lezione sarà quello di focalizzare l’attenzione su di un particolare oggetto, facendo dimenticare allo studente tutto il resto. Per superare il blocco iniziale che qualsiasi principiante avrà, infatti, è importante che questi sia coinvolto al 100% e impegnato a risolvere “il problema” che l’insegnante gli avrà posto in un determinato momento. Per vincere la paura dovrà dimenticarsi della sua posizione svantaggiata e dovrà scordarsi persino dell’inglese (o della sua lingua materna) per evitare la tentazione di utilizzarla per comunicare. La strategia del coinvolgimento può prevedere diverse tattiche: vediamone alcune.

Insegnare con le immagini

Trovo molto utile far ruotare una lezione di mezz’ora intorno a una o più immagini. Queste ultime devono essere scelte accuratamente: tanto per cominciare è importante che siano il più possibile neutre (non devono avere connotazioni politiche o dare pretesti per giudicare una certa categoria sociale), inoltre dovrebbero essere il più ricco possibile di elementi da discutere, infine sarebbe meglio se si riferissero a un tema interessante per lo studente.

Un esempio: dopo la prima lezione conoscitiva con una ragazza cino-americana ho scoperto che lei ama molto il design degli interni e la volta successiva le ho quindi proposto fotografie di cucine, salotti e camere da letto arredati in modo originale e con stili diversi.

Come procedere però? Bisogna anzitutto insegnare allo studente come utilizzare bene Skype e come aprire la chat (la dicitura inglese è “Open conversation” e compare quando si passa il cursore sul simbolo bianco della nuvoletta); successivamente si procederà con una serie di domande semplici quali: “Cosa c’è nella fotografia?” o “Cosa vedi nell’immagine?” o ancora “Quante cose rosse ci sono nella foto?”. Lo studente proverà a rispondere, voi potrete scrivergli la risposta corretta nella chat e poi fargliela leggere e ripetere finché non avrà acquisito la formula e sarà in grado di utilizzarla per rispondere alla domanda successiva (e che soddisfazione in quel momento!)

La lettura e il dettato

Forse vi sembrerà noioso e scontato, ma per una persona che non ha mai avuto a che fare con la lingua italiana persino la capacità di leggere e scrivere una parola può diventare una grande conquista. In particolare, durante la prima lezione effettiva, io cerco di “giocare” con i suoni. L’ideale sarebbe inviare prima della lezione un file Word con una serie di immagini associate a parole. Es. ghianda, cielo, pace, colomba, gelato ecc. I suoni come “ci e gi”, “che e ghe”, “ce e ge” sono infatti il primo ostacolo che uno studente A0 deve affrontare. Leggete la parola scandendone bene la sonorità, lasciate che lo studente si concentri sull’ascolto e poi chiedetegli di ripetere. All’inizio sarà facile ma, mano a mano che aggiungerete parole e chiederete a lui/lei di ripeterle da capo, sarà sempre più complicato. Per verificare che lo studente abbia acquisito tali competenze, proponetegli un test ma abbiate la premura di presentarlo in modo ludico, come una sfida. Di fatto si tratterà di un dettato di parole non presenti nella lista, ma che hanno al loro interno i medesimi suoni affrontati precedentemente. Lo studente potrà scriverle direttamente nella chat e poi premere invio.

La chat, un potente strumento per insegnare online

Come avrete intuito, la chat di Skype è uno strumento importantissimo per insegnare una lingua online. Tenetela sempre aperta e invitate lo studente a fare lo stesso fin da subito, se necessario spiegandovi nella lingua veicolare che avete in comune. Utilizzate la chat ogni volta che formulate una domanda complessa (cioè sempre dato che il vostro studente non sa proprio nulla di italiano) e sforzatevi di ripete più volte la frase, prima senza supporto scritto e poi leggendo lentamente quanto digitato. In questo modo lo studente sarà in grado di comprendere meglio come si scrivono i suoni in italiano, potrà essere aiutato nella comprensione del significato di ciò che gli state comunicando e avrà una traccia di quanto fatto a lezione quel giorno. Sì, perché la chat di Skype non scompare una volta che vi sarete congedati e avrete chiuso la chiamata.

Ecco fatto, vi ho mostrato alcune possibili strategie e tattiche che potrete utilizzare con i vostri studenti principianti durante le lezioni online. Tempo fa vi avevamo suggerito altre attività per l’alunno principiante. Naturalmente, si tratta di meri spunti e anzi vi invitiamo a suggerirci altri esercizi che avete testato o che vi piacerebbe provare. Sempre che non siano il vostro segreto professionale, sia chiaro.

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Perché un metodo di insegnamento funziona con certi studenti e come fare con gli altri

Dicembre 16, 2019 by itxstra

di Barbara Bassi

Quando si insegna bisogna affrontare diverse difficoltà. Prima di tutto, non serve solamente la conoscenza data dagli anni passati a studiare teorie di apprendimento e metodi di insegnamento (oltre ai contenuti specifici della materia che si vuole insegnare), ma bisogna anche acquisire una certa esperienza. Con il tempo, si sperimenterà la diversità di insegnare in aula rispetto che online, così come le differenze tra fare lezione a un adulto o a un bambino. Nonostante queste basilari considerazioni, può succedere che alla fine di una lezione ben riuscita – così come di una fallimentare – ci si domandi PERCHÉ? Perché un metodo di insegnamento funziona solo con certi studenti? Ma soprattutto, come fare con gli altri? Proviamo insieme a sviscerare il problema con calma.

Diversi background culturali, attitudini e tipi di intelligenza

Ci sono tante variabili in gioco quando si parla di apprendimento. Prima di tutto c’è il cosiddetto background culturale, ovvero quei preconcetti legati all’idea di lezione che provengono dalle abitudini degli studenti sperimentate nel proprio Paese d’origine e a loro volta legate a certi valori e consuetudini. Poi, entrano in gioco le attitudini, ovvero quelle innate disposizioni per una certa attività. C’è chi predilige i lavori manuali, chi ama analizzare la lingua dal punto di vista grammaticale perché ha una mente matematica, chi ama la lettura dei giornali e la discussione su temi di attualità non badando troppo agli errori di sintassi. Infine, ci sono i diversi tipi di intelligenza. Citando Paolo E. Balboni nel libro “Le sfide di Babele”, queste ultime sono basate sulla dominanza emisferica cerebrale, cioè la caratteristica propria di ogni persona di affidarsi preferibilmente alle modalità «destre» o «sinistre» del cervello. È a questo principio che fa riferimento Gardner, lo psicologo di Harvard che individua diverse tipologie di intelligenza presenti in ogni persona ma in combinazioni e con dominanze diverse, che possono dipendere dalla persona stessa, dall’ambiente e dalla cultura di appartenenza.

Qual è il miglior metodo di insegnamento di una lingua straniera?

Bella domanda. Come avrete intuito, non esiste un’unica risposta; tuttavia si potrebbe riassumere la questione con una sola parola: flessibilità. È infatti necessario un alto livello di flessibilità quando si insegna una lingua che, per lo studente, è straniera. L’insegnante, infatti, non deve solo preoccuparsi che ciò che vuole trasmettere all’alunno sia utile e interessante, ma deve anche avere cura del fatto che tale contenuto non venga frainteso per via di barriere linguistico-culturali. L’insegnante, insomma, deve mettersi nella condizione di essere ricettivo/a al 100%, attivando tutti i suoi sensi e ascoltando la sua intelligenza emotiva. Come in tutte le relazioni, infatti, le “giornate no” sono sempre dietro l’angolo, la motivazione potrebbe essere scarsa e il programma pensato per quella lezione potrebbe non rivelarsi così adatto come si pensava inizialmente. La capacità di improvvisare è quindi una dote che non dovrebbe mai mancare a un bravo insegnante di italiano per stranieri. Al contempo, la sua lezione non potrà mai basarsi unicamente sulle circostanze del momento: è fondamentale che vi sia un piano preciso, strutturato sulla base di obiettivi condivisi. Tale piano non può essere uguale per tutti gli studenti e ora vi farò due esempi tratti dalla mia esperienza per farvi capire meglio.

Il primo riguarda E., una studentessa australiana con cui mi sono incontrata ogni settimana per 30 minuti via Skype nell’arco di quasi un intero anno. Il suo obiettivo era quello di prepararsi per un viaggio in Italia con tutta la famiglia, quindi durante le nostre lezioni abbiamo non solo conversato per migliorare le sue capacità di ascolto e comunicative, ma spesso ci siamo concentrate sulla lettura del sito web di un museo che era interessata a visitare, su quello di Trenitalia per esplorare le diverse tipologie di biglietti e affrontare il lessico del viaggio in treno, infine abbiamo simulato una conversazione tra lei e la zia (da cui sarebbe stata ospite per un periodo) riguardo a come caricare la lavatrice per fare il bucato.

Il secondo caso è quello di F., la dipendente di un’azienda presso la quale mi reco due mattine a settimana per insegnarle italiano. F. è americana e ha vissuto per molti anni in Perù; questo significa che la sua lingua materna è l’inglese, di cui ha studiato la grammatica. Al contempo F. parla spagnolo correttamente e fluentemente, pur non conoscendone le regole. Tutto questo, però, l’ho scoperto strada facendo e inizialmente il mio approccio con lei è stato tradizionale: sono partita con spiegazioni su articoli determinativi e indeterminativi, sul genere del nome e così via. Mi sono basata sulla mia conoscenza dello spagnolo, la cui grammatica è molto simile a quella italiana, facendo parallelismi che la potessero aiutare (a mio parere). Niente di più sbagliato. Questo metodo con lei non funzionava, perché la sua esperienza di apprendimento di una lingua straniera (lo spagnolo) era stata immersiva, d’impatto e situazionale. Inutile dire che, cambiando metodo, le cose sono decisamente migliorate per entrambe.

Cambiare metodo di insegnamento rispetto allo studente che ci si trova di fronte, oltre a modificare in itinere il programma pensato per la lezione nel caso in cui le circostanze lo richiedano, non è cosa facile. Sì, perché il vero problema non consiste tanto nel riconoscere che una certa persona sia più propensa ad apprendere attraverso un metodo rispetto a un altro, quanto essere in grado di cambiare il proprio metodo di insegnamento. Ebbene sì, anche noi insegnanti abbiamo la nostra comfort zone e inoltrarci al di fuori di essa potrebbe comportare dei rischi, primo tra tutti l’inefficacia della lezione. Come fare quindi con tutti quegli studenti che ci dicono, esplicitamente o implicitamente, che il nostro modo di lavorare con loro non funziona? Con un atto di coraggio. Si prova, si sbaglia, si migliora, si impara, si raggiungono gli obiettivi. Questo, a mio parere, è il male minore rispetto alle conseguenze della cecità di chi persevera con un metodo che non porterà a nulla di buono per quel particolare studente e in quella particolare situazione. E voi, cosa ne pensate?

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Rapporto insegnante alunno a lungo termine: il confine sottile tra professionalità e amicizia

Dicembre 9, 2019 by itxstra

di Barbara Bassi

Da quando lavoro come insegnante di italiano a stranieri, spesso ho avuto modo di riflettere su quella che dovrebbe essere la migliore relazione tra insegnante e studente. Sì, perché – volente o nolente – questa è una professione in cui l’aspetto relazionale è fondamentale. In questa sede sono già state affrontate interessanti situazioni come quella in cui l’insegnante è giovane e l’alunno è adulto, ma qui mi piacerebbe sapere più in generale cosa ne pensate del rapporto docente-studente. Per voi quando è lecito che si trasformi in amicizia e quando invece è meglio che rimanga confinato alla sfera professionale? Ragioniamoci un po’ insieme.

Il ruolo dell’insegnante nella relazione con lo studente

Quando si comincia un corso, come per esempio lezioni di italiano online, il ruolo dell’insegnante è fondamentale. La maggior parte delle volte, infatti, lo studente si iscrive al corso per curiosità e non ha idea di cosa aspettarsi (spesso ha anche un po’ di timore, quello positivo che prova chi si mette in gioco). Nella prima lezione, che sia di prova o già acquistata, il docente si gioca il tutto per tutto. Quell’ora o quei 30 minuti determineranno infatti non solo la scelta dello studente di proseguire o meno le lezioni con lui/lei, ma anche la facilità di gestire gli incontri futuri. Come avviene in un qualsiasi contratto o patto, infatti, i termini del rapporto tra le parti devono essere chiari fin da subito. Alla fine della lezione, oltre ad aver appreso qualcosa di nuovo sulla lingua italiana (si spera!), lo studente deve aver capito qual è lo spazio entro il quale può svilupparsi il suo rapporto con l’insegnante. Può fargli domande personali? Lo può contattare via email per chiedere dei compiti extra? Può raccontarsi in modo libero senza aver paura di essere giudicato? Può chiedergli dei consigli? Non esiste un’unica soluzione per queste domande, esistono risposte in grado di costruire un rapporto insegnante-alunno ottimale.

La libertà nel rapporto docente studente

Date le considerazioni appena espresse, bisogna fare una precisazione. Occorre cioè distinguere il caso della relazione docente-studente obbligatoria – quella che avviene durante gli anni della cosiddetta scuola dell’obbligo – dal rapporto tra insegnante e alunno che si verifica per un atto volontario, ovvero è lo studente che sceglie di iscriversi a un corso privato per sua spontanea volontà. In quest’ultimo caso, le carte in tavola cambiano e – pur trattandosi di un rapporto basato su uno scambio economico – la libertà è una componente intrinseca a tale evento. Da un lato, infatti, l’insegnante non deve seguire un programma indicato dal Ministero dell’Istruzione, dall’altro lo studente non è obbligato a fare i compiti o a prepararsi per una verifica o un test imprescindibili. Un buon insegnante, inoltre, è in grado di modificare il corso in itinere, mano a mano che si accorge dei progressi dello studente o di sue eventuali lacune. Gli argomenti trattati, poi, possono cambiare in base agli interessi dell’alunno, come il caso dello studente straniero che sta programmando un viaggio in Italia e si sente di chiedere suggerimenti al suo insegnante online. Tutto questo rientra nei compiti di quest’ultimo? Se l’impostazione data si incentra sulla parte linguistico-culturale, perché no. Se poi entrambi convengono che sarebbe bello prendersi un caffè seduti allo stesso tavolino del bar dopo mesi passati a vedersi solo attraverso uno schermo… Cosa c’è di male?

I rischi nel rapporto di amicizia tra docente e discente

Nella relazione con uno studente, ci sono in realtà tanti rischi che un insegnante dovrebbe considerare. Proprio a causa della natura più libera di una lezione privata, ogni studente potrebbe intendere quest’ultima in modo diverso. Il caso più problematico avviene quando l’alunno non percepisce l’autorevolezza dell’insegnante, compromettendone il lavoro in termini di efficacia. Detto con altre parole, il docente deve stare attento a mantenere il suo ruolo di guida, tenendo la rotta pianificata o portando la lezione in una direzione che reputa più consona per le esigenze del momento. Questo non è compito dello studente, che tutt’al più può decidere l’argomento dell’incontro, ma non il modo in cui svolgerlo. L’inevitabile conseguenza di questo tipo di deriva è un fallimento della lezione in termini formativi. Lo stesso effetto potrebbe essere provocato da uno squilibrio nella relazione tra docente e discente, che pesa maggiormente sul lato dell’amicizia. Se infatti la lezione diventa una chiacchierata tra i due e il cosiddetto teacher talking time viene impiegato per raccontare le proprie vicende personali senza alcun fine educativo, lo scopo primario dell’incontro viene meno, lo scambio diventa paritario e si perde la ragione di un compenso economico.

Come avrete intuito, ho affrontato la questione dando per scontato che il rapporto insegnante alunno sia di lungo termine. Se così non fosse, non avrebbe senso fare certi ragionamenti perché l’amicizia – quella degna di chiamarsi tale – ha il tempo come migliore alleato. Dopotutto, le amicizie che nascono sul lavoro sono sempre esistite, così come le cene aziendali e – oggi in particolar modo – gli eventi di team building. Forse quindi la vera questione non riguarda tanto il confine tra professionalità e amicizia, ma si trasforma in una domanda più interessante: si può essere professionali anche con gli amici? A voi la parola.

Ulteriori articoli sull’insegnamento dell’italiano agli stranieri

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