Con un principiante non si può fare conversazione, ovviamente.
Ti ripropongo questa frase, scritta da un’insegnante di italiano per stranieri in una community online.
(Te l’avevo accennata qui, ti ricordi?)
Quando l’ho letta, ho pensato subito ai principianti più assoluti che conosco: i bambini.
Quando imparano a parlare, si può dire che i bambini facciano conversazione?
Una definizione di conversazione
La conversazione è uno scambio verbale tra due o più partecipanti, come tipo di attività socialmente organizzata, prevalentemente di carattere informale e basata sulla lingua parlata.
Tale definizione proposta dall’enciclopedia Treccani prosegue evidenziando l’aspetto dell’interattività, che presenta le seguenti caratteristiche (secondo una mia elaborazione – puoi verificare qui la fonte):
- la presenza di due o più persone
- codice, lingua e scopi condivisi, diversi in base al tipo di comunicazione e ai soggetti coinvolti
- l’alternanza di turni
- l’attribuzione vicendevole di conoscenze e credenze da parte degli interlocutori
- la negoziazione di significato
Ok, abbiamo chiarito le condizioni necessarie affinché possiamo definire una certa situazione “una conversazione”. Ora vediamo un esempio.
Un esempio di conversazione in italiano
Due persone si ritrovano sedute l’una di fronte all’altra su un treno. Il primo è un signore di mezz’età, elegantemente abbigliato e con una ventiquattrore in mano. La seconda è un’adolescente in infradito, con una borsa da mare appresso. Lui è impegnato in una telefonata di lavoro, mentre lei manda un vocale a un’amica. Parlano la stessa lingua, ma quando concludono le loro attività, non iniziano nessuna conversazione perché non hanno niente in comune.
Poi, guardano fuori dal finestrino e si accorgono che sta iniziando a piovere. Lui ne è innervosito, fa un commento ad alta voce e i due iniziano a parlare del tempo. Così, l’uomo scopre che la ragazza sta andando in vacanza e ci rimarrà un settimana. La pioggia non la preoccupa, perché la sua destinazione è ancora lontana e perché – comunque – ci sono altri giorni disponibili per prendere il sole. Lei, scopre che l’uomo fa il pendolare e vive da solo: ha lasciato i panni stesi sul balcone e fino a sera non potrà tornare per ritirarli. Si bagneranno tutti.
Qualcosa in comune
Cosa impariamo da questa storia?
- Che due persone iniziano una conversazione solo se ne hanno voglia
- Che due sconosciuti iniziano a parlare del tempo perché è l’unica cosa che hanno in comune
Una lezione di conversazione con un principiante assoluto, non si discosta molto da questa situazione, con la differenza che certamente la volontà c’è: le due persone sono motivate a parlare perché condividono uno stesso scopo.
Quello che manca è qualcosa in comune. Qualcosa su cui concentrarsi per iniziare una conversazione.
Il ruolo dell’insegnante
È qui che il ruolo di insegnante diventa fondamentale: deve trovare qualcosa su cui lavorare insieme. Questo può essere una fotografia (magari presa da questo sito), la pagina di un manuale di livello A1 (qui e qui ci sono alcuni esempi), il primo capitolo di una lettura semplificata in italiano (la mia preferita è questa).
A quel punto, l’insegnante dovrà essere abile a stimolare lo studente a leggere e ripetere parole e frasi semplici, basate su quello che entrambi stanno osservando.
Si può chiamare “conversazione” quella?
A te la parola!
Yvette dice
Eccellente ! Grazie mille!!