Strutturare una o più lezioni di italiano online presenta delle diversità rispetto alla situazione in aula. Le differenze vanno dalle più evidenti, come l’impossibilità degli studenti di muoversi per interagire liberamente con gli altri compagni o quella di utilizzare giochi che coinvolgono il corpo o altri oggetti, a quelle meno evidenti.
Scopriamo insieme queste ultime, attraverso un’attenta analisi di tutte le tipologie di lezioni online che potresti avere necessità di strutturare. Ma prima, ripassiamo insieme le fasi della lezione e vediamo se e come possiamo applicarle anche online.
Le fasi di una lezione online
Ti abbiamo già parlato della fasi di una lezione e forse ti ricordi che avevamo menzionato il fatto che esistono diversi modelli. Uno di questi è chiamato PPP framework e ho deciso di utilizzarlo per spiegarti come normalmente strutturo le mie lezioni online di italiano. Il nome del modello deriva dalle fasi che lo costituiscono: Presentation, Practice, Production. Versioni più dettagliate prevedono anche una fase iniziale di Warm-Up e una declinazione dell’ultima fase in Controlled Practice e Free Practice, più il Cooler finale. A conti fatti, ci ritroviamo con 5 fasi.
1. Come strutturare lezioni di conversazione in italiano online
Le lezioni di conversazione di italiano online, non hanno bisogno di una grande struttura.
Tuttavia, col crescere della relazione tra studente e insegnante, chiacchierare del più e del meno può diventare insufficiente a tenere viva la motivazione dell’apprendente, che vorrà addentrarsi in temi sempre più stimolanti. Quello seguente è il modo, rodato più volte, in cui strutturo le lezioni di conversazione di italiano online:
- Warm-up: il cosiddetto small talk, ovvero “le chiacchiere” vengono confinate qui. Ci salutiamo con le formule consuete che oramai gli studenti hanno appreso e poi chiedo loro di raccontarmi della settimana appena trascorsa.
- Presentation: per dedicare il maggior tempo possibile alla conversazione, faccio in modo che questa fase sia antecedente alla lezione. Mando a ciascuno studente del materiale autentico da leggere, guardare o ascoltare durante la settimana, al fine di essere allineati su un certo tema da discutere insieme.
- Controlled practice: invito gli studenti a parlarmi del tema della settimana (es. le impressioni su un video, su un articolo o sull’episodio di un podcast); è questo il momento in cui, mentre loro parlano, io prendo appunti.
- Free practice: propongo loro di lavorare su alcune frasi da loro pronunciate, individuando i problemi e cercando soluzioni. Infine, confermo le loro intuizioni o aggiungo spiegazioni laddove necessario.
- Cooler: chiedo un riscontro su come sia andata l’attività, domando quale tipo di materiale vogliano ricevere per la volta successiva (audio, visuale, scritto…) oppure se c’è un tema particolare di loro interesse, che vorrebbero approfondire. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento alla settimana seguente.
2. Come si dovrebbero strutturare delle lezioni di italiano di coppia online?
Nello stesso identico modo, ma tenendo bene a mente un aspetto importante.
Se i partecipanti alla lezione sono due, ma utilizzano lo stesso account, l’insegnante non potrà controllare i turni di parola dei partecipanti. Il microfono infatti sarà condiviso, così come il destinatario della messaggistica (per capirci, non sarà possibile inviare loro messaggi privati come succede, ad esempio, nei gruppi).
Se uno dei due studenti sovrasta l’altro (cosa che accade spesso, ad esempio, nel caso in cui i partecipanti siano moglie e marito), è molto probabile che la frequenza degli errori aumenti.
Quindi, mi appunto le frasi o le parole (pronunciate da chi ha parlato maggiormente) che potrebbero essere migliorate e, al momento giusto, le ripropongo nella chat. In pratica le scrivo e poi le invio in modo che la coppia possa ragionarci su.
Di solito chiedo loro di riflettere insieme su quale possa essere il problema e su quale possano essere possibili soluzioni. Continuo così, finché l’equilibrio di presa di parola tra i due si sia ristabilito.
3. Come strutturare lezioni di gruppo online (italiano per stranieri)
Le lezioni di gruppo, anche se online, hanno bisogno di una struttura più definita: non basterà mandare qualcosa da discutere prima della lezione, perché i gruppi sono più complessi da gestire. Lo spazio per l’improvvisazione c’è, ma bisogna saperlo maneggiare.
Infatti, preparare una presentazione è fondamentale. Serve per canalizzare l’attenzione dei partecipanti, per avere una sorta di “mappa condivisa” per muoversi con più facilità all’interno della lezione.
La presentazione non dovrà essere lunga e complessa, al contrario. Basteranno, ad esempio, 5 slide: una per ogni fase della lezione.
- Warm-up: di solito propongo la foto di un piatto che ho cucinato nel weekend, di un posto che ho visitato, di un libro che ho letto e sotto scrivo una domanda: “Cos’hai fatto tu nel fine settimana?”. Niente di più semplice per attivare la conversazione.
- Presentation: presento il tema attraverso una foto, il link a un testo, un video… la condivisione dello schermo permette di fare magie, con gli spettatori sempre in prima fila.
- Controlled practice: mostro alcune espressioni da usare o del lessico specifico o alcuni verbi declinati in un certo tempo. Una slide di questo tipo aiuta gli studenti a impegnarsi nella produzione orale sul tema che stiamo affrontando a lezione.
- Free practice: la funzione della chat della piattaforma online che si sta utilizzando diventa preziosissima in questa fase. Cerco sempre di invitare gli studenti a scrivere qualcosa e a inviarlo a tutti tramite chat. Questo mi permette di stimolare commenti, fare domande al diretto interessato e approfittarne per correggere un po’ di grammatica.
- Cooler: per finire, propongo un piccolo gioco, magari collegato all’inizio della lezione. Ad esempio, mostro agli studenti tre diverse foto di attività da fare il fine settimana o tre diversi piatti. Poi, chiedo loro cosa pensano che farò il prossimo weekend. La settimana successiva lo rivelerò.
Due considerazioni finali
Prima ancora di strutturare una lezione di gruppo online, l’insegnante di italiano deve diventare molto bravo o brava a destreggiarsi tra i tasti “condividi schermo” e “interrompi condivisione”. Imparare a utilizzare al 100% la piattaforma online che si propone agli studenti è importantissimo. Per esempio, lo sapevi che Zoom dispone della funzione “lavagna” e che è possibile impostare l’audio in modo condiviso (per esempio nel caso si volesse proporre la visione di un video). Informarsi è il primo passo per una lezione di successo.
Infine, una questione meno tecnica ma non meno importante. Per me, lo spazio di parola degli studenti è sempre prioritario e il cosiddetto teacher talking time deve essere secondo. Tuttavia, il turno di parola dell’insegnante deve essere rilevante: basterà trasmettere anche solo un concetto in una lezione, ma questo deve essere chiaro e arrivare in modo diretto. Deve essere memorabile.
E tu? Come hai strutturato finora le lezioni di italiano online con i tuoi studenti? Se ti va, raccontalo in un commento!
Jo Harvey dice
Quando insegno online, uso un documento Word, che divido con gli studenti, e scrivo qualsiasi vocabolario o grammatica sconosciuto che discutiamo. Aggiungo anche possibile sito web che può essere utile.
All’inizio di qualche lezione, facciamo, ‘The buckets of doom’, (soprannominato dai miei studenti), dove gli studenti scelgono un verbo, un tempo/Mood e un soggetto per un’altra studente. Questo succede finché tutti gli studenti non hanno quest’informazione. Tutti gli studenti devono coniugare il verbo e poi creare una frase, usando il verbo coniugato. Scrivo queste frase sul documento Word e poi le controlliamo per potenziale errori. Funziona molto bene per non dimenticare come coniugare i vari tempi e per gli altri punti grammaticali nelle frase.
Durante la lezione, usiamo i ‘breakout rooms’ nel modo che gli studenti possono lavorare in coppia o in piccoli gruppi per discutere o lavorare insieme su un esercizio collegato al tema della lezione. Io, come insegnante, posso entrare le ‘stanze’ quando voglio per ascoltare e/o dare una mano. Gli studenti possono chiedere aiuto tramite il pulsante ‘ask for help’ quando non sono nella loro breakout room. È possibile anche spostare studenti da una ‘stanza’ a un’altra per scambiare partner.
barbara dice
Ciao Jo, grazie per la tua testimonianza. Ho sempre diffidato delle “breakout rooms” perché avevo il dubbio che si trattasse di un modo per liberarsi del lavoro, abbandonando gli studenti a loro stessi. Invece mi sembra che il tuo modo di fare sia molto attento, specialmente quando entri nelle stanze per dare una mano. Mi sembra che questo metodo sia molto utile con studenti che sappiano utilizzare bene lo strumento. Se qualcuno di loro ha delle difficoltà tecniche come gestisci la situazione da remoto?
Jo Harvey dice
Salve Barbara, quando usi il breakout room, puoi scegliere qui andrà in quale stanza e con chi. Puoi anche chiudere the stanze quando vuoi e puoi anche togliere uno studente che forse non sa come uscire dal breakout room cliccando sul suo nome e scegliendo o un’altra stanza oppure ‘return to main screen’. Se ti va, possiamo incontrarci tramite Zoom e potrei mostrartelo?
barbara dice
Ciao Jo, sei molto gentile. Grazie mille per tutte le informazioni, sicuramente sono utilissime anche per i nostri colleghi che seguono questo e altri articoli legati al tema dell’insegnamento. Ho capito il funzionamento e lo proverò senz’altro la prossima volta che dovrò fare una lezione di gruppo online!
Jo Harvey dice
Perfetto, sono disponibile se ti serve ulteriore consiglio o aiuto.
In bocca al lupo
Jo
MARINA dice
Ciao, io lavoro con zoom e sono abbastanza contenta. Posso far lavorare i partecipanti a coppie/gruppi, preparo attività su powerpoint e wordwall che poi propongo loro sulla lavagna, ecc. Scaricando le audio del libro, posso fargliele ascoltare ma con un video non funziona perché non lo vedono bene e spesso non è sincronizzato. Hai un’idea come posso fare? Inoltre, insegno a degli adulti e se per compiti dico loro di guardare un video o leggere un testo e loro non lo fanno,, ho un problemino per la conversazione. Avresti un sito con temi attuali di conversazione? Grazie..
barbara dice
Ciao Marina, piacere di conoscerti! Per quanto riguarda l’audio e il video, non è necessario scaricare niente. Infatti, quando attivi la condivisione dello schermo con Zoom e ti si aprono le diverse finestre che puoi condividere, guarda in basso: c’è un’opzione da spuntare che riguarda la condivisione anche dell’audio. In questo modo, qualsiasi contenuto multimediale tu faccia sentire o vedere loro, sarà condiviso dagli speaker dei tuoi studenti in modo sincronizzato. Se il video si vede male è un problema di banda. Io suggerisco di proporre la visione in autonomia, prima della lezione. Se loro non lo fanno, potrebbero esserci due problemi: forse il video non è di loro interesse, forse è troppo facile o troppo difficile (non è allineato con il loro livello). Tra i canali YouTube che uso più spesso ci sono le interviste di “Freeda” e di “The pillow”. Quello che faccio è appuntarmi le stesse domande presenti nel video e riproporle ai miei studenti… per me funziona! Se cerchi altre fonti di questo tipo, puoi anche dare un’occhiata qui: https://onlineitalianclub.com/recommended-resources-for-learning-italian/
Marina dice
Grazie mille. Marina
Jo Harvey dice
Ti consiglio di avere le cose, che vorresti dividere con gli studenti, già aperti e pronti sul tuo computer prima di avviare’share my screen’ perché trovo spesso che il mio sistema di rallenta molto appena divido lo schermo.
Jo Harvey dice
Ah, maledetto spell check!!
barbara dice
Sono super d’accordo con te, Jo!
Maria Lucia Teresa Ercole dice
Qualcuno utilizza libri di testo (es Ornimi, Alma Edizioni, Loescher) per lezioni NON solo di conversazione? Grazie
barbara dice
Ciao Maria Lucia, io amo molto i testi di Alma Edizioni, in particolare sto utilizzando la versione online di “Italiano di Base”, a cui accedo tramite una piattaforma online. Metto in condivisione lo schermo con gli studenti e posso far partire direttamente gli audio per gli ascolti. Secondo me è un ottimo testo per i corsi ai migranti.