Insegno italiano agli stranieri da poco più di due anni. Mi sono fin da subito specializzata nell’insegnamento dell’italiano online, ma ho avuto qualche esperienza anche in presenza, presso scuole e aziende private.
Ho una laurea specialistica in un ambito non linguistico, ma ho conseguito una certificazione per insegnare italiano agli stranieri presso un’università italiana.
Ho esperienza d’insegnamento con moltissimi studenti anglofoni, alcuni ispanofoni, pochi francofoni e saltuari casi provenienti da luoghi diversi: Turchia, Germania, Polonia, Croazia e due differenti Paesi africani.
Quanto può valere, secondo te, una mia ora di lavoro come insegnante di italiano online?
Domanda difficile? Ok, vediamo se posso aiutarti con qualche dettaglio in più.
La frequenza con cui insegno italiano è quotidiana: tutti i giorni parlo con almeno due studenti, per un totale di 20 lezioni individuali settimanali. È da diverso tempo che non insegno a gruppi, mentre ho imparato a gestire con sicurezza le lezioni individuali.
Ho sviluppato nel tempo un approccio per me efficace, basato su un semplice principio: personalizzare il più possibile le lezioni per mantenere alta la motivazione del mio studente o della mia studentessa.
Il tempo che dedico a ciascuno non si esaurisce nello spazio della lezione, ma prosegue con la ricerca e l’invio di compiti da svolgere per la volta successiva.
Nello spazio in cui le nostre videocamere e i nostri microfoni sono accesi, invece, mi impegno a mantenere un equilibrio tra autorevolezza e confidenzialità: voglio che lo studente si senta a suo agio e si crei tra noi un clima amichevole, ma deve anche percepire il valore del denaro speso per parlare con me ogni settimana.
Quel denaro, qualche volta finisce direttamente nelle mie tasche (perché lo studente mi ha contattato direttamente), altre volte passa attraverso l’intermediario che me lo ha “procurato”, nella fattispecie una scuola o un’azienda.
Ora sapresti rispondermi?
Quanto valgo, secondo te, come insegnante di italiano per stranieri?
Forse sei tra quelli che pensano che io sia ancora una principiante. Due anni di esperienza complessiva sono davvero pochi, specialmente quando ci sono persone che hanno dedicato la loro vita alla formazione e magari vantano pure qualche pubblicazione.
O magari sei tra chi reputa l’esperienza più rilevante, quando si tratta di insegnamento. Dopotutto, 20 studenti sono molti e organizzare corsi personalizzati per ciascuno di loro dev’essere un bell’impegno!
E poi, c’è la questione dell’online. Come avrai capito, io lavoro principalmente in questa modalità, che permette di ridurre i costi al minimo: niente libri, niente benzina per raggiungere scuole lontane, niente slide da preparare dal momento che si tratta perlopiù di lezioni di conversazione.
Sono certa, che mentre leggevi la mia storia avrai fatto un paragone con la tua. Forse è simile su certi aspetti, ma diversissima per altri.
Di una cosa, però, sono certa: entrambi ci siamo chiesti almeno una volta quale sia il giusto compenso da richiedere (o pretendere?) quando ci viene proposto di iniziare un nuovo corso di italiano per stranieri.
Mi piacerebbe molto sapere qual è la tua, di risposta…. O magari di storia 😉