Parliamoci chiaro, il lavoro dell’insegnante è piuttosto solitario. Eccezione fatta per il momento della lezione, in cui l’aspetto relazionale con lo studente o gli studenti prende spazio, tutto ciò che viene prima o dopo sono… affari nostri.
Gli incontri con chi ci commissiona il corso (spesso disorganizzati e frammentari), la ricerca del libro di testo e del materiale ideale per quello specifico progetto, l’assegnazione dei compiti e la loro correzione, gli scambi organizzativi con gli studenti per imprevisti nel calendario pianificato. Se tutto questo ti suona familiare, sai bene quanto questa vita possa essere tanto stimolante quanto frustrante.
In questo ultimo periodo, poi, la modalità di lavoro “100% online” ha modificato ulteriormente lo stile di vita di noi insegnanti, togliendoci tutti quei momenti extra-lavorativi (l’incontro alla macchinetta del caffè della scuola, fare due chiacchiere sulla porta dopo lezione…), fondamentali non solo per il nostro benessere ma anche per la nostra professione.
Hai avuto modo di confrontarti con i colleghi negli ultimi tempi?
Se la risposta è no oppure sni, ti invito a leggere il prossimo paragrafo. Se la risposta è sì, ti prego lascia un commento e regala a tutti noi un po’ di positività 😉
Come confrontarsi con i colleghi (anche online)
Sembra banale, ma la risposta è contenuta nel problema stesso: se questi importanti momenti di confronto non avvengono più in modo spontaneo, dobbiamo farli accadere noi… anche online. Ecco alcuni suggerimenti pratici:
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Chiedi alla scuola di organizzare meeting con i colleghi a cadenza regolare
Se come me collabori con una o più scuole, esprimi con il tuo referente o la tua referente questa necessità (credimi, ne sarà più che felice). Meglio ancora se richiedi lo stesso a tutte le scuole o le organizzazioni con cui lavori o collabori. Ognuna, infatti, fornisce agli insegnanti degli strumenti, il cui utilizzo concreto prevede sempre un certo margine di creatività per gli insegnanti. Ascoltando come gli altri utilizzano gli stessi strumenti che usi anche tu, potrai imparare nuovi modi di applicarli al tuo personalissimo metodo di insegnamento con i tuoi studenti.
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Chiedi agli insegnanti la loro disponibilità settimanale e fissa un incontro mensile
Se come me non sei solo un/un’ insegnante, ma gestisci anche un team di insegnanti, a un certo punto ti renderai conto che gli incontri one to one non sono sufficienti per coordinare un gruppo. Infatti, gli scambi con i colleghi non possono essere unidirezionali: per intenderci, non potrai continuare solo a dare informazioni e istruzioni, ma dovrai anche metterti in ascolto dei problemi, delle richieste e dei suggerimenti che vengono “dal basso”. Per questo ti suggerisco di proporre al team di insegnanti che gestisci degli incontri ricorrenti, per esempio a cadenza mensile, con lo scopo di dare valore al lavoro di tutti gli insegnanti di italiano per stranieri. Attenzione: si tratta di un momento cadenzato di brainstorming in aggiunta ai consueti scambi pratico-informativi con ciascun insegnante.
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Ottimizza l’utilizzo degli strumenti a tua disposizione
Ok, forse tutto questo non ti è nuovo. Insomma, sai benissimo qual è il valore del confronto e ovviamente è sai che è opportuno organizzare meeting affinché tale confronto avvenga. Ma qual è secondo te il modo migliore per organizzare tali riunioni? Dalla mia esperienza personale, ho imparato a non prendere la questione troppo sottogamba.
Per prima cosa, bisogna capire quanto grande sia il gruppo di partecipanti. Nel caso di gruppi numerosi, ti suggerisco di utilizzare un sistema di registrazione che può essere una semplice email (meglio se rivolta a un indirizzo specifico e con un oggetto specifico) di cui tenere traccia in un certo database (un foglio Excel è sufficiente). Un’alternativa è utilizzare delle piattaforme esterne come per esempio Eventbrite, che permette di creare anche biglietti gratuiti.
La seconda cosa da fare è programmare il meeting. Lo strumento che più mi piace è Zoom, che permette di creare diverse riunioni, ciascuna con il proprio link e passcode. Per ciascuna riunione, è bene modificare le impostazioni in modo tale che non si verifichino disguidi durante il meeting stesso (es. abilitare la sala d’attesa, accendere microfoni e telecamere dei partecipanti, attivare o meno la registrazione della lezione, impostare l’invio di un reminder il giorno prima dell’incontro).
Con Zoom è anche possibile impostare riunioni ricorrenti, cioè che si verificano a cadenza regolare. In questo caso il link sarà sempre lo stesso e, se l’evento viene condiviso con un calendario come quello di Google, verrà ripetuto senza essere modificato.
Infine, il timing è importantissimo, specialmente se i partecipanti risiedono in diverse parti del mondo (e noi insegnanti di italiano per stranieri siamo un po’ girovaghi, non è vero?). A tal proposito trovo molto utile sincronizzare l’account di Zoom con il calendario di Google, in modo tale da porter creare eventi ricorrenti su Google calendar che abbiano già il link di Zoom incorporato e che vengano sincronizzati con la localizzazione di ogni partecipante.
Ecco fatto: la riunione con i colleghi è stata pianificata! Non sarà forse come incontrarsi casualmente davanti alla macchinetta del caffè, ma almeno ci permetterà di mettere sul fuoco una vera moka 😉