Avete studiato, fatto il tirocinio, superato l’esame e ora avete in mano l’agognato pezzo di carta. Vi mancano solo degli studenti e una bella scuola dove mettere a frutto le vostre conoscenze e il sacro fuoco dell’insegnamento che vi arde dentro. Avete tutte le carte in regola per fare parte di una professione in cui difficilmente qualcuno vi correrà dietro offrendovi un lavoro il giorno dopo il diploma. E adesso? Ecco alcuni consigli e un monito su come muovere i primi passi:
Cercare lavoro
Iniziate mandando candidature spontanee alle scuole della vostra città. Nel CV siate onesti e non millantate esperienza che non avete, piuttosto sottolineate gli studi e le cose che vi rendono speciali, come abbiamo spiegato qui: I 6 passi falsi nei curriculum degli insegnanti.
Fare lezioni individuali
Pubblicate un annuncio e iniziate a cercare studenti per lezioni individuali. Non avranno il fascino del lavoro con una classe, ma vi permetteranno di guadagnare esperienza e di iniziare a capire come considerare i bisogni dello studente, il vostro datore di lavoro.
Conoscere i ferri del mestiere
Infilatevi in una libreria e passate qualche pomeriggio a sfogliare manuali di italiano L2/LS. Vi forniranno spunti per attività, dinamiche di classe e idee in generale che vi aiuteranno nel lavoro. Lo stesso vale per internet, iniziate a frequentare abitualmente gruppi di insegnanti e siti di didattica, ma se siete qui, siete già sulla buona strada 😉
Attenzione al volontariato
Nelle città italiane più grandi è abbastanza facile trovare corsi per immigrati gestiti da volontari. Partecipare non vi porterà soldi ma esperienza. All’inizio, essere osservati da decine di occhi sbarrati in attesa della lezione, può intimorire. Mettersi alla prova con persone che hanno bisogno di imparare ma non hanno mezzi per pagarsi un corso può aiutarvi molto. Ricordatevi sempre però, che state iniziando il vostro cammino in una professione qualificata, che anche se giovani e inesperti, avete gli stessi titoli con cui hanno cominciato tutti gli insegnanti, e che meritate di ricevere uno stipendio e una formazione professionale. Se fate volontariato, accertatevi che l’ente che fornisce questo servizio sia in realtà un ente senza scopo di lucro che non cerca di arricchirsi speculando sul vostro lavoro. Cercate di sentirvi parte di una comunità di insegnanti. Nessuno ha bisogno che gli ultimi arrivati abbassino la qualità del lavoro. Evitate quindi le soluzioni mortificanti pensando “poi si vedrà”. Siete dei professionisti e pretendete che vi trattino come tali.
In bocca al lupo!