Gli studenti di una classe di italiano L2/LS non sono più evidentemente nell’età in cui il gioco è la parte fondamentale della loro vita. Di fronte alla proposta di un insegnante che chiede di iniziare a giocare a “Un, due, tre stella!”, alle “Belle statuine”, al “Gioco dei mimi” ecc. quale sarebbe la reazione di una classe?
Le risposte più comuni si possono dividere in due categorie: ci sono studenti che amano mettersi in gioco e vogliono divertirsi, come le persone mature. I più giovani, invece, non accettano il gioco come metodo di apprendimento.
Il gioco è il modo più giusto per conoscere, per capire, per formarsi una mentalità creativa. Esso chiede una partecipazione globale dell’individuo, e comunica attraverso i sensi.
La lezione è obbligatoria, ma il gioco non può esserlo per sua natura, per questo dipende sempre dalla personalità dell’insegnante se inserire o meno questo genere di attività in una lezione di italiano.
Quanto deve durare un’attività ludica? Dipende dal momento della lezione in cui viene inserita, può durare cinque ma anche venti minuti, l’importante è che non occupi tutta la lezione. Il messaggio che arriverebbe agli studenti è quello di mancanza di professionalità e svogliatezza dell’insegnante.
Le attività ludiche che si possono proporre alla classe spaziano dai giochi di società ai giochi dell’infanzia. Per quanto riguarda questi ultimi, si tratta di giochi universali che si sono tramandati grazie a una tradizione orale lunga secoli. Sono molto popolari, tutti li conoscono con l’unica differenza che cambiano nome di regione in regione, di paese in paese. Quindi sarà possibile essere accomunati ad una persona proveniente dall’altra parte del mondo per un gioco che si faceva da bambini.
Per evitare di essere fraintesi dagli studenti e motivarli a svolgere un’attività ludica in classe, l’insegnante non dovrebbe usare mai le parole gioco e giocare con gli studenti. È auspicabile utilizzare invece termini quali attività o esercizio. Se l’insegnante decide di integrare queste tecniche nel suo programma, deve tenere conto dell’età dello studente, dei suoi interessi e della sua abilità linguistica.
Il ruolo dell’insegnante è fondamentale poiché è l’elemento decisivo dell’aula. Il suo umore è l’ago della bilancia, deve creare in classe un’atmosfera accogliente e i suoi obiettivi devono essere, nell’ordine: divertire, motivare e insegnare.