di Maria Chiara Barsanti
Le scelte da prendere per l’insegnamento dell’italiano come lingua straniera non possono prescindere dalla nazionalità degli studenti a cui ci si rivolge. Ogni lingua ha le sue peculiarità lessicali e sintattiche e le difficoltà incontrate da un inglese sono ovviamente molto diverse da quelle incontrate da un cinese. Non solo, il background culturale di una persona ne influenza le modalità di apprendimento. La mia esperienza è maturata su un pubblico russofono ed ecco cosa ho imparato:
- i russi sono assai precisi, non amano l’approssimazione, si impegnano molto e pretendono altrettanto
- la lingua russa è molto ricca dal punto di vista lessicale, per esprimere un concetto c’è una e una sola parola
- chi si avvicina allo studio della lingua italiana spesso ne conosce già qualche vocabolo ed alcune espressioni idiomatiche
Ora passiamo alla parte pratica e partiamo dalle regole di fonetica. L’alfabeto russo ha tante lettere quanti sono i suoni per cui sarà necessario insistere molto sulle diverse possibilità di pronuncia di una stessa lettera, ad esempio c ( k ) di casa e c ( tʃ ) di cielo, e sui gruppi consonantici, tenendo presente che loro non hanno i suoni gn ( ɲ ) e gl ( ʎ ) e per loro sc ( ʃ ) e sci sono proprio due lettere diverse.
Passando all’aspetto grammaticale, riscontrerete fin da subito una notevole difficoltà di inserimento nonché di scelta dell’articolo determinativo da inserire: sappiate che si protrarrà a lungo poiché per loro è una novità assoluta. Con gli articoli indeterminativi andrà un po’ meglio, con quelli partitivi di nuovo un disastro: qui vi consiglio di fare un paragone con la lingua inglese che molti di loro conosceranno già.
Un costrutto molto diffuso nella lingua italiana e completamente assente in quella russa è “c’è / ci sono”: i vostri studenti tenderanno ad usare solo il verbo essere (esempio: sul tavolo sono piatti). Viceversa nei sintagmi minimi come “io sono” metteranno solo il pronome (esempio: io studentessa).
Per esprimere possesso hanno un costrutto speciale che sostituisce il verbo avere e viene utilizzato anche per esprimere l’età. Il problema sorge quando bisogna utilizzare tale verbo per altri scopi: la soluzione è solo tanto esercizio.
Per finire, un aspetto legato prettamente alla conversazione: in russo la forma di cortesia si esprime con la seconda persona plurale quindi all’inizio li vedrete spaesati perché non capiranno chi è questa Lei di cui parlate. Ma non disperate!