Non sono moltissimi, in percentuale, i corsi di livelli alti nei quali capita di insegnare, anzi! L’esperienza nei nostri anni di insegnamento ci fa dire proprio il contrario: conosciamo a memoria i corsi di livello A1, le prime lezioni per noi non hanno più segreti e i principianti sono il nostro pane quotidiano.
Quando ci capitano in sorte dei corsi di livello avanzato, siamo sempre un po’ incerti: non sappiamo se essere felice perché finalmente possiamo sbizzarrirci un po’, o se essere preoccupati dalla piega imprevista che potrebbero prendere le nostre lezioni.
Il materiale didattico disponibile, inoltre, non ci aiuta molto: i testi di livelli C1 (e, soprattutto, C2) non sono molti, anzi. Un paio di manuali utili ci sono, ma tendono spesso a essere noiosi e un po’ ripetitivi, o a presentare testi troppo lunghi. A causa, tra l’altro, della spiccata consapevolezza linguistica (e metalinguistica) degli studenti, inoltre, capita spesso che questi manuali vengano criticati, quando noi boicottati, dalle classi stesse. Sicuramente questa situazione migliorerà col tempo, e con la crescente consapevolezza delle case editrici, che sono sempre più attente e propositive per ciò che riguarda la ricerca editoriale.
Il problema si pone quando siamo noi a dover trovare del materiale proprio per supplire a questa mancanza: progettare unità didattiche a partire da materiale autentico non è sempre semplice con i livelli alti, non ultimo per il panorama infinito di testi autentici cui attingere.
Il giornale. Molti colleghi utilizzano in classe articoli di giornale. Benedetti quotidiani: in caso d’emergenza sono sempre un ottimo escamotage per salvarci durante una lezione. Come didattizzare un articolo di giornale? Che tipo di articolo scegliere? Che tipo di lavoro proporre sul testo? Qui le risposte sono infinite. Con i quotidiani si lavora molto bene, a esempio, su attività di confronto stilistico: la stessa notizia riletta da due quotidiani diversi assume due diverse sfumature (spesso discordanti tra loro): sia che si parli di politica, sia che si tratti di cronaca o di cultura, è molto interessante il lavoro sulla distanza, anche linguistica, tra i vari quotidiani italiani. Questa tipologia di esercizio è anche particolarmente adatta a corsi che si svolgono online, magari su Skype.
Anche le attività creative sono molto interessanti: far scrivere un articolo di giornale a una classe è un’operazione sempre piacevole e stimolante, che può concludersi anche in una sola lezione. Si crea una notizia inventata (o se ne prende una vera, magari da un’agenzia di stampa), si prova a riprodurre il lavoro del giornalista (intervistando ipotetici soggetti interessati, scegliendo una foto da abbinare al nostro articolo, dando alla classe la lunghezza del testo che stiamo richiedendo…) e si scrive un articolo di giornale vero e proprio, partendo da occhiello e titolo e riproducendo la tipologia della scrittura dei periodici e dei quotidiani. Si tratta di un’attività completa, che consente di lavorare parallelamente su diverse competenze, ricettive e produttive, scritte e orali.
La letteratura. Qui l’editoria di italiano per stranieri ci aiuta decisamente di più: esistono diversi sussidi che didattizzano dei racconti, o dei brani, della nostra letteratura e narrativa, soprattutto in prosa. Le classi C1 e C2 lavorano molto bene sulla letteratura: si tratta anche di un ottimo modo per motivare le classi, inserendo degli elementi culturali che fa piacere agli studenti comprendere di essere in grado di apprezzare. Le attività che possiamo mettere in pratica sono tante, e non si pensi solo alla comprensione del testo, che è una minima parte del lavoro che possiamo fare in classe. Gli studenti amano familiarizzare con un autore, creare delle reti e delle interconnessioni tra testi diversi/autori diversi. Se si ha tempo a disposizione, scrivere un racconto o creare un’antologia di classe è un ottimo progetto che rende coeso il gruppo e coerente il lavoro, lezione per lezione. Si tratta di spunti che la moderna didattica per progetti sviluppa molto bene, e che è utile e fruttuoso sperimentare in classe.
Il cinema. Lavorare con il cinema è meno facile di quanto si pensi. Vuoi perché tecnicamente spesso è più complicato estrapolare dei brani di un film che possano fare al caso nostro (non penseremo mica di proporre 110 minuti di film in classe, vero?), vuoi perché spesso non si dispone dei mezzi tecnici necessari. Certo è che quando il lavoro col cinema riesce, è un lavoro bellissimo. Le classi si appassionano sempre alle storie che vedono, soprattutto se sono state ben motivate, e gli elementi non verbali della comunicazione cinematografica riescono sempre a introdurre nuovi punti di vista e spunti di rifelessione nella classe. Né bisogna dimenticare l’importanza di fornire alla classe (soprattutto se siamo in ambiente LS) delle varietà linguistiche diverse da quella dell’insegnante, soprattutto dal punto di vista diatopico. Con classi molto avviate, magari di ragazzi giovani, con un po’ di tempo a disposizione, con una passione specifica dell’insegnante, far girare ai ragazzi un cortometraggio è un esercizio oltremodo elettrizzante: dall’ideazione alla stesura della sceneggiatura, dalle prove alla effettiva relizzazione, si tratta di un fare lingua moderno e piacevole, che impone una progettualità importante e una buona dose di creatività.
Il giornale, la letteratura e il cinema sono solo tre esempi: esempi di come si possa lavorare bene in classe pur non seguendo rigorosamente l’unità didattica presente nel libro. Anzi: i libri di testo sono degli spunti di riflessione. È lavoro dell’insegnante partire da quello spunto per superarlo, per andare avanti e costruire altri mondi creati su misura per le nostre classi.