A volte la lezione può rivelarsi una lotta contro il tempo perché può non bastare o, nella peggiore delle ipotesi, non trascorrere mai. Per evitare che questo accada, dividiamo la lezione in diverse parti, ognuna delle quali rispecchia un momento dell’apprendimento.
All’interno dell’approccio comunicativo, esistono vari modelli operativi. Ci limitiamo ad analizzarne due.
Il modello operativo Balboni – Unità di apprendimento (UdA). Questo modello è il più utilizzato nella certificazione DITALS. Le fasi di lavoro si articolano in:
- Motivazione: suscitiamo l’interesse dell’apprendente con attività di riscaldamento e introduzione al tema della lezione. Testiamo le preconoscenze degli studenti e la loro capacità di ipotizzare il tema che affronteranno.
- Globalità: è la scoperta progressiva del testo. Osserviamo, facciamo ipotesi e analisi graduale del testo.
- Analisi e Sintesi: è una ricerca sul testo di tipo comunicativo, grammaticale, lessicale e impiego delle forme scoperte.
- Riflessione: verifichiamo le ipotesi, e spieghiamo le strutture grammaticali.
- Attività di rinforzo: fissiamo le strutture apprese, attraverso esercizi e riflessione metalinguistica.
- Attività di verifica: verifichiamo ciò che lo studente ha appreso.
Il modello ESA – Engage, Study and Activate. Questo modello di matrice anglosassone, prevede tre macro-parti al cui interno si articolano altre piccole fasi.
- Engage: coinvolgiamo e suscitiamo la curiosità dello studente, elicitiamo le preconoscenze.
- Study: presentiamo il testo. Può essere seguito da una breve fase di analisi metalinguistica e in cui spieghiamo la struttura grammaticale.
- Activate: usiamo le strutture trattate, con attività che ne richiedono il reimpiego comunicativo. Possiamo aggiungere una breve fase conclusiva se abbiamo ancora del tempo a disposizione, per concludere la lezione in modo più giocoso e rilassato.
La durata delle fasi
Se tutte le fasi di una lezione sono importanti, richiedono più tempo quelle in cui si procede all’analisi e al rinforzo. Fondamentale è non pianificare attività che vadano oltre i 25 minuti, perché troppo lunghe. Le fasi più brevi facciamole durare tra 5 e 10 minuti, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di attività di tipo ludico. Un gioco che dura troppo toglie serietà a tutto il lavoro!
Il fattore attenzione
Gli studenti sono i giudici più esigenti che possiamo incontrare lungo il nostro cammino. Per questo variare la tipologia di attività e materiali durante una lezione, li invoglia e li coinvolge. Proporre alla propria classe esercizi, role-play, attività ludiche, fa aumentare la riuscita di una lezione. Se agli studenti piace una particolare attività, otterremo tutta la loro attenzione e partecipazione.